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Festa delle ‘NOZZE DI CANA’

14 gennaio 2024

 

“Non hanno più vino”

Questa giornata è un invito a riprendere con coraggio e fiducia il nostro cammino di fede per essere, come Maria, una Comunità che si accorge dei bisogni dei fratelli che ci vivono accanto.
Oggi più che mai dobbiamo essere attenti alle persone che vivono accanto a noi e in particolare alle famiglie.
È importante infatti saper comprendere le situazioni reali che coinvolgono le famiglie, per discernere quali progetti e percorsi di bene possiamo costruire insieme a loro.
Ritengo che dovremo sempre più camminare accanto ai fratelli e con loro, per essere segno della gioia che viene dal Vangelo. E in modo singolare e bello rendere la famiglia protagonista della parola di Gesù e del suo Vangelo. E tutto questo nella logica del servizio alla Parola.


“Fate quello che vi dirà”

È proprio questa la parola di Maria ai servi: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.

Noi che abbiamo un cammino di fede, noi che viviamo la vita della Comunità, siamo i Servi della Parola di Gesù coinvolti da Maria, la madre che ci invita all’ascolto di suo figlio Gesù.

Sono convito che il nostro servizio, la nostra cura verso i fratelli, passa in primo luogo dal metterci a servizio della Parola del Signore Gesù. In altri termini, il servo è innanzitutto il discepolo del Signore.

 

È urgente un cambiamento di prospettiva nel nostro cammino di fede.

Che cristiani vogliamo essere? Che discepoli? Che volto di Comunità Cristiana vogliamo rivelare al mondo? Gli altri ci guardano e osservano il nostro modo di vivere.

Il Vangelo di Cana ci dice che dobbiamo fare un salto di qualità nella nostra vita di fede per essere ‘otri nuovi’ come scrive l’evangelista Luca al capitolo 5 del suo Vangelo: “Nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo fa scoppiare gli otri e il vino si spande … ma il vino nuovo va messo in otri nuovi”.

Chiediamo a Maria, donna delle ‘Nozze di Cana’ – donna del ‘Vino Nuovo’ – di liberarci dalle nostre chiusure, dai nostri vecchi schemi, per essere buon vino per gli uomini e le donne di oggi: giovani e adulti, una Chiesa RADICATA IN CRISTO che diventa dono di vita nuova in questa nostra storia così bisognosa di speranza e di pace.

Ma per fare questo dobbiamo convertirci, cogliere il grido di allarme che ci giunge dal mondo e portarlo a Cristo, il Signore della Storia, per camminare con Lui dandone testimonianza.

 

In questo nostro tempo quale testimonianza, quale proposta di evangelizzazione, siamo chiamati a dare?

Ce lo indica ancora il Vangelo di Cana: “Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli”. L’evangelista Giovanni ci dice che la prima Comunità Cristiana (Gesù, sua Madre, i discepoli) si coinvolge nelle vicende della vita della gente. Vanno in un villaggio della Galilea a una festa di nozze!

Anche noi oggi, più che in altri momenti, dobbiamo coinvolgerci nella vita della gente, come lievito nella pasta perché tutta fermenti. Scrive Luca al capitolo 13 del suo Vangelo: “A che cosa rassomiglierà il regno di Dio? È simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata”.

Scriveva il cardinal Martini nel 1991 nella lettera: “Alzati e va a Ninive, la grande città”, che oggi insieme all’evangelizzazione fatta di annuncio serve una evangelizzazione fatta per irradiazione, contagio e lievitazione.

Ancora, oggi, più che mai la strada da percorrere è questa e noi della Comunità Pastorale delle Nozze di Cana siamo invitati a percorrerla con coraggio e con gioia.